Premio Nobel per la Pace, ma anche figura femminile tra le più discusse del suo Paese, il Myanmar (ex Birmania): scopriamo il ritratto di Aung San Suu Kyi.
La notizia del suo arresto, il 1° febbraio 2021, nell’ambito di un colpo di Stato dell’esercito in Myanmar (ex Birmania), ha fatto il giro del mondo. Ma chi è Aung San Suu Kyi? Capo de facto del governo birmano, è il volto di punta della Lega nazionale per la democrazia (Lnd), partito su cui si sono addensate le accuse di frode avanzate dai militari dopo la vittoria alle elezioni del novembre 2020. Scopriamo il ritratto della leader politica birmana, Nobel per la Pace nel 1991.
Chi è Aung San Suu Kyi e dove vive?
Aung San Suu Kyi è nata a Yangon, la più grande città del Myanmar (un tempo Birmania) il 19 giugno 1945 sotto il segno dei Gemelli. La sua carriera politica l’ha vista consacrarsi tra i volti di punta del Paese in cui vive, esponente della democrazia e Premio Nobel per la pace nel 1991.
Il partito di Aung San Suu Kyi è la Lega nazionale per la democrazia (Lnd), spesso criticato in Occidente per la gestione delle minoranze (in particolare la crisi umanitaria dei musulmani Rohingya, di cui avrebbe “negato” le emergenze) ma titolare di una vittoria schiacciante alle elezioni legislative del 2020.
L’arresto, la condanna e la grazia
Un risultato contro cui le forze armate avrebbero messo a segno un golpe – al grido di presunte frodi – culminato nel suo arresto, il 1° febbraio 2021. Aung San Suu Kyi è stata condannata a 33 anni di carcere: tra le accuse quella di corruzione, possesso di walkie-talkie illegali e mancato rispetto delle restrizioni anti Covid. In totale si tratta di 19 condanne.
Il 1 agosto del 2023 viene diffusa dai media locali (e confermata anche dalla Reuters) la notizia della grazia ricevuta. Una grazia parziale, per Aung San Suu Kyi, che riguarda cinque di quelle diciannove condanne. Con lei sono stati graziati altri 7000 detenuti: tutto per l’amnistia concordata per la Quaresima buddista.
La vita privata di Aung San Suu Kyi
Nella vita privata di Aung San Suu Kyi, i riflessi politici si intrecciano con gli accenti drammatici della sua famiglia. È figlia di Khin Kyi e del generale Aung San (a capo dei nazionalisti del Partito Comunista della Birmania), che fu uno dei principali esponenti politici birmani.
A margine dell’avvio del negoziato sull’indipendenza dal Regno Unito, nel 1947 fu ucciso da alcuni avversari politici. Un lutto consumato quando Aung San Suu Kyi aveva appena 2 anni, poi cresciuta dalla madre insieme altri due fratelli (di cui uno morto a causa di un incidente).
Dopo essere diventata vedova, la madre Khin Kyi si affermò come una delle figure politiche di spicco nel tessuto nazionale, prima di diventare ambasciatrice in India. Nel 1988, dopo aver trascorso il suo tempo all’estero, Aung San Suu Kyi è tornata nel suo Paese per starle accanto durante la malattia, nello stesso anno in cui ha dato vita alla Lega nazionale per la democrazia (traendo ispirazione dai principi del Mahatma Gandhi).
Chi era il marito di Aung San Suu Kyi
La leader birmana ha conosciuto l’uomo che sarebbe diventato suo marito a New York, all’epoca del suo impiego per le Nazioni Unite. Classe 1946, il suo nome è Michael Aris, affermato storico di origine inglese e studioso di cultura tibetana. Con lui si è sposata nel 1971, e dalla loro unione sono nati due figli: Alexander (classe 1972) e Kim (1977).
Il marito di Aung San Suu Kyi è morto a Oxoford nel 1999, il 27 marzo (giorno del suo 53° compleanno) a causa di un cancro alla prostata diagnosticatogli appena due anni prima.
Aung San Suu Kyi: altre 4 cose da sapere
– Nel 1991 ha vito il Premio Nobel per la pace e avrebbe usato i soldi come contributo a sostegno del sistema sanitario e scolastico per il popolo birmano.
– Gordon Brown, ex premier inglese, l’ha definita un modello di coraggio civico nel volume Eight Portraits, alla luce del suo impegno per i diritti e le libertà del suo popolo.
– Ha conseguito la laurea Filosofia, Scienze Politiche ed Economia al St Hugh’s College di Oxford.
– Il suo popolo la chiama “The Lady“, che è anche il titolo del film biografico diretto da Luc Besson e incentrato sulla sua storia personale e politica.